Scriviamo questa nota a distanza di due settimane dalla giornata di chiusura delle Agenzie proclamata da SNA. Cercheremo di attenerci ai fatti, per dimostrare che sull’impatto della entrata in vigore della normativa in oggetto, la Categoria sta scontando un approccio sbagliato ed una assenza di strategia da parte del Sindacato.• ESECUTIVO NAZIONALE: Nel corso del 2020 ci risulta che l’Esecutivo Nazionale si sia riunito 12 volte, 8 con la precedente Compagine, 4 con la nuova, eletta nel Congresso di settembre 2020. Leggendo i 12 “ordini del giorno” troviamo un punto sul “Documento IVASS in pubblica consultazione” a gennaio 2020, e un altro punto dedicato alla “vendita a distanza” nel luglio 2020. Prima che entrasse in vigore, l’Esecutivo Nazionale ha dedicato, ai Provvedimenti IVASS, lo stesso spazio della Convenzione con GaldieriRent e addirittura meno rispetto al “Progetto Share” (???).• PUBBLICA CONSULTAZIONE: Leggiamo, dal report pubblicato da IVASS, che sono pervenute 190 segnalazioni. SNA ne ha presentate 8 di cui 4 accolte, 2 parzialmente accolte e 2 respinte. SNA, storica e più rappresentativa rappresentanza sindacale degli Agenti di Assicurazioni, su una questione fondamentale per la Categoria, ha presentato meno del 5% dei quesiti e/o istanze, con un successo pari a poco più della metà. Parliamo di agosto 2020.• RICORSI AL TAR: Il 21 ottobre 2020 SNA presenta Ricorso al Tar chiedendo la sospensiva del solo Provvedimento 97, relativo all’obbligo di comunicazione delle Collaborazioni orizzontali tra Intermediari. Il Tar non accoglie l’istanza di sospensiva e rinvia la decisone nel merito al giorno 8 giugno 2021. Conseguenza è che comunque le norme il 31 marzo 2021 entrano in vigore. Ad aprile SNA ripropone ricorso a TAR ribadendo la richiesta di sospensiva. Il TAR ritiene inammissibile il Ricorso, in quanto non presenta alcuna nuova motivazione rispetto a quello di ottobre 2020, già respinto. • CONGRESSO SNA 25 SETTEMBRE 2020: Quale migliore occasione per affrontare il tema. Invece non un input al dibattito, non un rigo sulla Relazione, sulla quale, si è preferito parlare d’altro, tra cui gli immancabili ed ormai triti e ritriti FONAGE e CCNL. Nel corso del 2021 registriamo invece alcune missive/istanze inoltrate dal Presidente a IVASS e ad altre Istituzioni, qualche attività di lobby verso qualche Deputato o Senatore, lo sciopero del 27 aprile. Per evitare di essere tacciati di strumentalizzazioni ci siamo attenuti solamente a dati oggettivi. E per questo rimarchiamo l’evidenza che i ricorsi al Tar, limitati esclusivamente all’aspetto delle collaborazioni, sono già persi dal momento che si è perso di vista il vero nocciolo della questione. Appare peraltro incomprensibile come si sia potuto reiterare ad aprile 2021 un ricorso basato sulle stesse argomentazioni del precedente. Talmente incomprensibile che il Tribunale Amministrativo ne ha dichiarato l’inammissibilità (!).Cosa si pensa di fare ora? Certo, attendiamo fiduciosi il pronunciamento del TAR dell’8 giugno, e siamo pronti ad aderire e sostenere ulteriori iniziative di SNA. Ma bisogna prendere atto che, in vista dei nuovi Provvedimenti che arriveranno nel 2023, occorre un cambio di passo. Aggiungiamo che alcuni colleghi ci informano di una serie di pesanti quanto immotivate revoche di Unipolsai, anche all’indirizzo di monomandatari. Lo scenario si fa sempre più aggressivo e a favore degli agenti occorre una levata di scudi! Serve una strategia, pianificata, coinvolgente, ma soprattutto preventiva e per questo tempestiva. Abbiamo chiuso il 27 aprile, ci emozioniamo leggendo le lettere e ascoltando i video del Presidente, ma continuiamo a compilare moduli, ad assumerci responsabilità professionali e a correre rischi di sanzioni. Tutto cambia per non cambiare nulla? Auguriamoci che SNA faccia tesoro di quanto accaduto, individui le priorità, e si preoccupi maggiormente della operatività dei propri Iscritti e meno del loro stato d’animo emotivo. Più strategia insomma, e meno demagogia, altrimenti rischiamo una ulteriore pesante ricaduta sulla attività degli Agenti. Non possiamo permettercelo!
Fonte: Progetto MOSS