MILANO – Durante la videoconferenza on line del Comitato dei Gruppi Agenti di venerdì scorso (16 aprile, ndr), i Presidenti intervenuti in rappresentanza della quasi totalità del mercato assicurativo italiano, hanno pronunciato espressioni forti per descrivere la situazione venutasi a creare dopo l’entrata in vigore del Provvedimento 97 e del Regolamento 45 dell’Ivass. “Condiviso il pericolo, bisogna alzare il livello della risposta” ha detto Dario Piana Presidente del Comitato, “È arrivato il momento di reagire e di mettere in atto azioni comuni tra Sna e Gruppi Agenti”, gli ha fatto eco Salvatore Palma, Vicepresidente del Comitato. Le voci pervenute dalla platea sono state altrettanto chiare: “Basta adottare la strategia del giunco abituato a piegarsi in attesa che passi la piena. Se è vero che rappresentiamo l’80% del ramo danni, dobbiamo comportarci da soggetto dominante”. E ancora: “la strada giusta è individuare pochi punti fermi sui quali costruire la nostra indipendenza dalle imprese, imparando a parlare la stessa lingua”.
È stato persino rivolto un ironico complimento a Ivass perché, “nello scenario generale di scarsa efficienza dell’apparato pubblico, l’Autority dimostra di essere capace di inventare ogni giorno nuovi sistemi per complicare la vita degli agenti”.
Molto ferme anche altre posizioni secondo le quali “Il vaso è colmo, nel 2020 siamo stati dichiarati dal Governo attività essenziale e abbiamo dimostrato ampiamente di esserlo davvero”, ma l’Ivass “dimostra ogni giorno di più di non essere sufficientemente super-partes e di volere lo scontro con la nostra categoria”.
Sarebbe importate, hanno sostenuto in molti, il coinvolgimento dei consumatori che potrebbero firmare in agenzia un documento di protesta contro l’inutilità della carta che sono costretti a firmare quando sottoscrivono una polizza, anche di scarsissima complessità. Concorde è stato inoltre il plauso rivolto allo Sna per l’attività svolta finora e il pieno sostegno alle azioni future. È necessario abbandonare, è stato detto, “la teoria del pullman sul quale salire quando si ha bisogno, per poi scendere alla prima fermata utile. Se vogliamo superare l’attuale fase di stallo, dobbiamo fare un patto di ferro e starci tutti, senza tentennamenti, perché se le compagnie adottano iniziative inique, significa che pensano di poterselo permettere. Sta a noi dimostrare che non è così”.
Dato l’arroccamento dell’Istituto di Vigilanza su posizioni di assoluta intransigenza e di indisponibilità al dialogo, soprattutto sui temi di maggiore cogenza per la categoria degli agenti, il Sindacato Nazionale Agenti, in coerenza con lo stato di forte preoccupazione manifestata dall’intera categoria, ha avviato già dai mesi scorsi una serie di azioni tese a impedire che la burocrazia sommerga sotto una montagna di carte inutili e dannose il rapporto di trasparenza che lega gli agenti ai rispettivi clienti.
Il Sindacato ha promosso così una progressione di iniziative, dall’esposto al Mise, alle pressioni sul mondo politico di tutto lo schieramento parlamentare, al ricorso presentato al T.A.R. del Lazio con la richiesta di annullamento delle nuove norme e alla successiva istanza di sospensiva del Provvedimento 97 rivolta sempre al Tribunale Amministrativo, dalla pagina di protesta che sarà pubblicata sui quotidiani a maggiore diffusione nazionale, all’esposto all’Antitrust. E la risposta delle rappresentanze aziendali è stata, come dicevamo, unanime nell’appoggiare senza riserve le iniziative di protesta adottate finora Sna e tutte quelle che riterrà di mettere in atto nel futuro.
A partire dalla giornata di chiusura delle agenzie proposta da Claudio Demozzi, Presidente nazionale Sna, per il giorno 27 aprile, data in cui sarà discussa la richiesta di sospendere l’entrata in vigore delle nuove norme Ivass, è stata accolta con assoluta convinzione da tutti i Presidenti presenti che hanno garantito il pieno sostegno dei rispettivi iscritti.
“Siamo una categoria che intende operare nel pieno rispetto delle direttive di settore e non lascia spazio ai furbi e tantomeno ai truffatori – ha detto Demozzi – ma non intendiamo essere messi fuori legge da un Regolamento e da un Provvedimento portatori di implicazioni anticoncorrenziali e liberticide che contengono norme poco chiare, inapplicabili e in alcuni casi persino in contraddizione con altre disposizioni adottate in precedenza dall’Ivass stessa”. Nel corso dell’incontro un ampio spazio è stato inoltre riservato al tema del progetto definito da Allianz Area 51, ad indicare la volontà del colosso tedesco di entrare con quota di maggioranza nel capitale sociale delle agenzie che si rendano disponibili a entrare nel progetto.
“Si tratta del tentativo di mettere a rischio l’identità degli agenti – ha affermato il Presidente Demozzi – e rappresenta potenzialmente un pericolo per tutto il mercato che potrebbe risultare attratto da questa scelta, solo per il momento riservata ad Allianz”. La proposta portata alcuni anni fa sul tavolo di trattativa per il rinnovo dell’Accordo nazionale agenti da Ania, consistente nel “distinguere gli agenti in due tipologie, da un lato i super-integrati definiti partners e dall’altro gli indipendenti denominati distributors – ha spiegato Demozzi – è stata posta fuori dalla porta del negoziato da Sna che difende con determinazione la figura unica, ma sembra rientrare dalla finestra nel progetto Allianz che, in queste ‘agenzie/gerenze-miste- monomandatarie’, farà piazza pulita non soltanto di plurimandato e collaborazioni, ma anche della facoltà per gli agenti coinvolti, ridotti a soci gestori in minoranza, di ricevere le tutele patronali del Gruppo aziendale e sindacali dello Sna”.
La sensazione percepita durante tutto l’incontro è stata quindi che venerdì abbia preso avvio una nuova stagione nella quale la categoria degli agenti, ragionando finalmente come entità collettiva che vale l’80% del mercato danni, sia pronta a comportarsi come tale.
Fonte: Roberto Bianchi – Snachannel